martedì 31 gennaio 2012

Risoluzione del Consiglio d'Europa sul "fine vita"

Qui il testo della recente risoluzione n. 1859/2012 del Consiglio d'Europa in tema di "fine vita".
Su siti e giornali cattolici si è cantata vittoria, perché questo testo afferma: a) che l'eutanasia, anche passiva, deve essere vietata; b) che nel dubbio occorre scegliere per la vita.
Qui lo sforzo di Mons. Giordano e dell'On. Carlo Casini di sottolineare gli aspetti positivi del documento.

Temo di dover dare in estrema sintesi un giudizio decisamente più perplesso:
- mai sopravvalutare, nel bene e nel male, queste risoluzioni, perché non hanno una efficacia diretta e stringente per gli Stati nazionali;
- questa risoluzione è tutta incentrata sul fatto che il medico dovrebbe attenersi alle volontà espresse da un paziente in un "testamento biologico": il che significa che, in caso di dichiarazioni di rifiuto di trattamenti salva-vita, il medico dovrebbe essere giuridicamente costretto ad una operazione esattamente di eutanasia passiva. Ovvero lasciar morire il paziente;
- si invitano gli Stati a consentire ad ogni cittadino di fare il suo testamento biologico, che nelle intenzioni di questa risoluzione pare debba essere vincolante.

Qui la lucida analisi di Tommaso Scandroglio.